Sono rimasta sempre incantata dalle immagini a microscopio: un mondo astratto pullulante di ogni qualsivoglia creatura fantastica, germi, virus, batteri ecc. habitat viventi del nostro corpo che nel loro apparente disordine, come può apparire ad una visione umana, rispondono a regole di precisione inimmaginabile. Lo scarabocchio mi ha incuriosito ed è unico e personale, credo rappresenti la dimostrazione di un carattere, un segno, una personalità. Diventa, appunto, un automatismo inconscio, un momento che si identifica con un segno lasciato lì, sulla superficie dell’immagine. Si tratta di un passaggio immediato dal cervello, al braccio, fino alla mano che muove un mezzo meccanico.